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Dotarsi di un PIANO di PROTEZIONE CIVILE oltre che costituire un obbligo di Legge, rappresenta per ogni Comune, grande o piccolo che sia, una grande opportunità per analizzare il proprio territorio e metterne in evidenza criticità (RISCHI) e punti di forza (RISORSE).
Non a caso abbiamo scelto di parlare di Piano di Protezione Civile anziché di Piano di emergenza, in quanto tale denominazione rischia di incentrare tutta l'attenzione sul soccorso e sulla gestione dell'emergenza, mentre a nostro avviso è essenziale un approccio di carattere generale, in modo da non perdere di vista gli aspetti relativi alla PREVISIONE, alla PREVENZIONE ed al SUPERAMENTO DELL'EMERGENZA.
La fase di pianificazione è propedeutica e funzionale alla costituzione di un adeguato SISTEMA LOCALE DI PROTEZIONE CIVILE, che è lo strumento su cui deve poter contare un Sindaco, per garantire un buon livello di sicurezza ai suoi Cittadini di fronte a possibili emergenze, derivanti da eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo.
Le linee guida note come "Metodo Augustus", ormai testate dai numerosi eventi calamitosi avvenuti sul territorio nazionale dal 1996 ad oggi, rappresentano la traccia migliore su cui impostare la pianificazione.
Nella pianificazione va dato ampio spazio alle azioni relative alla FORMAZIONE del personale operativo professionale e volontario e all'INFORMAZIONE della POPOLAZIONE, tenendo debito conto delle trasformazioni intervenute negli ultimi decenni a seguito delle dinamiche migratorie e demografiche.
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